Best Global Brands 2019
Ogni anno la società Interbrand, con sede a New York, pubblica il Best Global Brands che è considerato tra i Ranking più influenti al mondo. Questo studio nasce proprio nei primi anni della nascita della net economy come a sancire il passaggio inesorabile dal capitalismo Fordista e post Fordista al capitalismo digitale. In un articolo del Sole 24 ore di ottobre 2019 si possono leggere i fattori che determinano questa classifica :
* la performance finanziaria dei prodotti o servizi contraddistinti dal brand
* il ruolo che il brand gioca nell’influenzare la decisione di acquisto
* la forza competitiva del brand e la sua capacità di creare profitti sostenibili del tempo
Al di là delle analisi di mercato e della performance finanziaria ci interessa osservare la classifica di questi brand per capire che stiamo vivendo una profonda trasformazione antropologica dove l’immaginario collettivo e l’orizzonte di senso del nostro essere sono influenzati da una forza economica devastante e da un potere invasivo che mette a regime economico e sociale ( sogni, desideri, spazio e tempo) ogni anfratto della nostra vita quotidiana. Se guardiamo i prime cinque brand in classifica i primi quattro posti (Apple, Google, Amazon e Microsoft) sono occupati da società tecnologiche e digitali che superano per valore economico ( potenza di fatturato e soldoni al netto..) e globale ( nel senso che i suoi clienti sono diffusi in tutti i cinque continenti) qualsiasi impero della storia della civiltà umana… Al quinto posto resiste ancora la Coca Cola ( esempio di capitalismo strutturale e logo pubblicitario nel senso di “no Coca no party”). Poi, staccati, possiamo ancora trovare marchi di auto, di moda e di lusso.
Ci possiamo divertire a vedere e a studiare questa classifica https://www.interbrand.com/best-brands/best-global-brands/2019/ranking/ e magari confrontarla con quella degli anni 2000.. ma rimane la domanda insoluta di David Wallace Forster che, di fronte a quel potere penetrante e onnivoro costituito da tv, tecnologie e pubblicità deliranti disse, semplicemente, “ beh e ora che facciamo?”..