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Resistere non è mai inutile. “Distruggi il male” di Luca Cangianti

Dopo aver raccontato di spaventose creature malvagie tra le barricate della Parigi comunarda e le fabbriche della Londra vittoriana (Sangue e plusvalore, 2015), poi tra le borgate romane durante la Resistenza e le strade del G8 genovese (I morti siete voi, 2019), con il suo nuovo romanzo Distruggi il male (2025), appena pubblicato da DeriveApprodi, la fervida immaginazione di Luca Cangianti ripropone la presenza di inquietanti mostruosità in una dimensione fantastica che riconduce nuovamente in una Roma partigiana e che scorre parallela alle agitazioni di una parte ormai minoritaria degli studenti delle scuole superiori romane dei primi anni Ottanta fino a proiettarsi nelle lotte della Val di Susa di oggi.

Ancora una volta, dunque, Cangianti introduce figure del fantastico nelle sue storie accuratamente ambientate in precisi contesti storici per raccontare come al riproporsi delle mostruosità nelle diverse epoche facciano sempre da contraltare forze sorrette da immaginari che, per necessità e per scelta, non si rassegnano a soccombere ad esse e che, comunque vada, lasciano il testimone a chi continuerà a battersi in futuro perché, come scriveva Valerio Evangelisti, «Resistere non è mai inutile, e di per sé contrasta il velo di anomia e di alienazione che sta calando su noi tutti».

Dello scrittore bolognese, del resto, Cangianti riprende la pluralità di piani temporali e un tipo di narrazione che anche quando è imperniata attorno alle gesta di un personaggio specifico si allarga ad una dimensione collettiva – più o meno ampia a seconda dei contesti –, dotata di un patrimonio di valori e desideri radicalmente altro rispetto ad un esistente che si propone eterno. Un’alterità di condotta e visione che, nonostante le sconfitte, ha la forza di costituirsi in un immaginario antagonista destinato a trasmettersi nel tempo e nello spazio. Dunque, si tratta di storie destinate a non finire con l’ultima pagina del romanzo proprio perché indirizzate a proiettarsi in altri contesti spazio-temporali, almeno finché i mostri del comando e dello sfruttamento continueranno a manifestarsi nelle forme più diverse.

In Distruggi il male l’autore ha scelto di collocare la linea narrativa principale nella Roma dei primi anni Ottanta, tra giovani studenti delle scuole superiori che, in anni di individualismo, normalizzazione, ristrutturazione e disimpegno reclamizzati a reti unificate, cercano di dare un senso alla loro esistenza non mancando di sperimentare nuove forme di conflittualità. Una generazione sospesa tra le storie ingombranti dei fratelli maggiori e l’urgenza di trovare nuove strade per affrontare un mondo che cambia velocemente sotto i loro occhi e che riduce il passato ad un cumulo di macerie, propone un presente di immagini patinate che faticano a coprire il fiume di eroina che scorre nelle strade e nelle vene e prospettano come futuro la liberazione dell’individuo da ogni minimo legame sociale.

Schivando le guardie non sempre riconoscibili dalla divisa e le siringhe che ricoprono i parchetti, tra nuove e vecchie scritte sui muri, sorprendenti bacche fosforescenti, utili scacciapensieri, monumentali acquedotti utilizzati come vie di fuga, baiaffe e vecchi blindati a corto di carburante, squarci de Il signore degli anelli, robot giapponesi alla tv dotati di sorprendenti magli perforanti ed alabarde spaziali, space invaders nei bar, giallorossi a caccia del secondo scudetto e quel che resta della politica gruppettara, dei ricordi del 12 marzo di pochi anni prima, degli ultimi colpi esplosi alla disperata da chi si è ritrovato fuori dalla storia senza nemmeno il tempo di accorgersene, dei comitati di quartiere che ancora reggono e dei giovani militanti con i fratelli maggiori al gabbio, gli amici che in questo romanzo si ritroveranno a portare avanti la loro personale e collettiva storia di formazione catapultati nella dimensione parallela di una Roma partigiana cristallizzata alle prese con eventi inspiegabili.

Distruggi il male può effettivamente dirsi una storia di formazione individuale e collettiva narrata oltre che attraverso il consueto viaggio di iniziazione, che in questo caso si inoltra, come detto, in un universo parallelo, attraverso i fitti dialoghi tra i protagonisti che palesano continuamente il loro stato liminale dettato, oltre che dal ritrovarsi nel momento di passaggio all’età adulta, nel mezzo di un’epocale svolta sociale, politica e di immaginario che richiede rapide scelte di campo.

Se nel momento di abbandono dell’adolescenza occorre sapere lasciarsi alle spalle l’ingenuità che la contraddistingue, non di meno di essa occorre preservare la capacità di sognare, di proiettarsi in una realtà che sappia davvero rivelarsi altra rispetto all’esistente. Senza questa capacità di costruzione di immaginario inteso come luogo di necessità e desideri viene a mancare ogni spinta ad abolire lo stato di cose presenti. In Distruggi il male il viaggio di iniziazione dei giovani amici diviene dunque anche un percorso attraverso il quale il testimone dei sogni e delle aspirazioni passate viene passato alle nuove generazioni così che possano continuare la battaglia contro il mostruoso senza tempo che aleggia dietro allo sfruttamento, alla miseria ed alla tristezza.

I giovani amici di Distruggi il male sono per certi versi gli stessi che, cresciuti, ritroviamo nelle aule universitarie romane ne I morti siete voi in fermento in vista della trasferta al G8 di Genova per gridare al mondo intero la follia della globalizzazione all’epoca ostinatamente celebrata come panacea di tutti i mali, per poi ritrovarli, tornando al nuovo romanzo di Cangianti, lungo i sentieri di lotta contro il folle mostro dell’alta velocità nell’odierna Val di Susa, la valle che resiste, ça va sans dire.

Per Codice Rosso, Max Renn

Luca Cangianti, Distruggi il male, DeriveApprodi, Bologna 2025, pp. 128, € 15,00

distruggi il male cover 1

Luca Cangianti è redattore della webzine letteraria «Carmilla online» fondata da Valerio Evangelisti. È autore dei romanzi storico-fantastici Sangue e plusvalore (2014) e I morti siete voi (2019). È coautore di Immaginari alterati. Politico, fantastico e filosofia critica come territori dell’immaginario (2018) e ha partecipato a varie raccolte di saggi, tra cui Il viaggio rivoluzionario dell’eroe. Narrare, conoscere, ribellarsi (2020) e L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura (2023).

Su Codice Rosso: Quei mostri che si aggirano tra le pagine di Luca Cangianti – Conversazione con Gioacchino Toni