Territorio

BLACK NATALE

Livorno di oggi non è il frutto di coincidenze ma il prodotto di scelte e di azioni politiche ben definite. Il virtuosismo e la creatività artistica del parterre politico che il tragico destino ci ha assegnato si esprime spesso con azioni che in certi periodi dell’ anno mostra il suo intero volto, ma adiamo con ordine. Gli esseri umani hanno scoperto il fuoco, inventato l’aratro, la ruota, la scrittura mentre la Coca Coca ha inventato Babbo Natale come evento consumistico per eccellenza. In questo periodo siamo tutti doverosamente buoni e felici e dobbiamo porgere la guancia, perdonare i nostri nemici (gli amici no) ma quando è troppo è troppo. Oggi, splendida giornata, temperatura 16°, ottima per stare all’aperto nel verde pubblico ben curato e pulito seduti sulle numerose e splendide panchine. Immersi nel verde gli anziani sopportano meglio la solitudine delle feste, i bambini provano i loro nuovi giocattoli e sfogano le loro energie con nuovi amici in un ambiente salubre mentre i genitori si rilassano, i giovani si danno alle attività fisiche per smaltire panettoni e ricciarelli e i tortelli o le lasagne della nonna. Purtroppo nella mia splendida città questo non è possibile. Perché? La risposta sta nella vena artistica dei nostri amministratori che nella loro alta sensibilità sociale hanno chiuso parchi e giardini come se ci fosse un allerta meteo con codice rosso. Ma la cosa non finisce qui la creatività artistica si esprime anche nel blocco del servizio di trasporto pubblico per cui se non hai un mezzo rimani agli arresti domiciliari e se hai la “fortuna” di stare in centro puoi al massimo passeggiare nel deserto dei tartari sotto i portici del Pieroni ed assaporare il nulla di una città che aspira a diventare turistica. Per amor labronico mi fermo qui, non vorrei spaventare i futuri turisti e cambio prospettiva. Il black Natale “delle coincidenze che fanno gli uomini e gli uomini le coincidenze”, parafrasando Marx, non finisce qui, continua nel vuoto di un opposizione immateriale strozzata nella culla dal serpente di una maggioranza che si regge più per forza di legge che per volontà popolare, priva di lucidità e creatività politica tanto da farti pentire di essere andato a votare quando per un giorno “vesti la pelle del leone” per poi scomparire nella massa silenziosa e delegante; Black natale per la ricetta sbagliata di una partecipazione di plastica fatta a scopi di solo marketing politico e smarrita in un orientamento che ha forti sapori neoliberisti; black Natale per il lavoro che non c’è, per la città con alto tasso di tumori e di infarti; black natale per i solitari single anziani che la città abbandona da una parte nei più solitari angoli; black Natale per un territorio con alto tasso di urbanizzazione ma con poche case popolari e con la più bassa percentuale di verde procapite; black Natale per lo spostamento del Rivellino fatto dalle Elitè che puzza di nuova speculazione edilizia e di affari fondanti sul trattamento dei liquami industriali sperando che la realtà futura smentisca tali timori e sospetti; black Natale per il nuovo nome della rotonda non scelto dai livornesi che forse avrebbero scelto Borgiotti non fosse altro perché non banchiere; black Natale per i cancelli chiusi dei cimiteri che non permettono a chi ha subito un lutto di andare a trovare i propri cari nei giorni in cui si fa più forte e dolorosa la loro mancanza; Black Natale alle tante troppe cose che a Livorno non funzionano e che spingono i nostri giovani ad emigrare e gli emigrati a fuggire. Buon Black Natale a tutti e in particolar modo a tutti i malati e alle loro famiglie che sperano in una sanità con una taglia più adatta ai bisogni della città e tra questi al compagno Mauro con gli auguri di una guarigione completa.

{Dattero}

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