Auguri.. Dai Beatles a Drake e la musica che verrà.
Dai Beatles a Drake. Ma cosa è successo alla musica in questi decenni? E quale sarà il nostro futuro nella musica, nella vita e nella politica per gli anni a venire?
Dal 1969 al 2019 sono avvenuti dei cambiamenti epocali di natura economica, sociale e culturale; in particolare la società del consumo e dello spettacolo ed il mondo del lavoro, con le sue ristrutturazioni selvagge e le rivoluzioni finanziarie e tecnologiche hanno totalmente modificato la nostra vita reale e il nostro immaginario collettivo. In questo senso, anche nel panorama musicale, possiamo osservare una trasformazione radicale nel nostro modo di ascoltare e di vivere la musica; dai Beatles di Abbey Road a Drake, rapper canadese, con vendite e volumi d’affari incalcolabili, che lo stesso New York Times ringrazierà per dirci che adesso anche i rappers sono cantanti.. Siamo veramente di fronte ad un fenomeno culturale e commerciale di massa che travalica l’ambito musicale e diventa modo di vita, sogno generazionale ed esistenza reale.
Alla fine dell’articolo possiamo vedere un video che mostra l’indice di popolarità dei musicisti più famosi degli ultimi 50 anni tenendo conto dei dati sulle vendite discografiche annuali, vinili, cd, passaggi in radio, singoli brani digitali e servizi vari di streaming.
Nel video possiamo notare che, dal 1969 al 1970, oltre ai Beatles, che sono stati i padroni incontrastati del mercato discografico insieme a Elvis Presley, sono presenti, nelle prime dieci posizioni, gruppi di un certo spessore musicale e artistico come i Pink Floyd, quelli prima di “The Dark Side of the Moon”, i Doors e i Led Zeppelin. Ma a partire dagli anni 80 si può avvertire un cambiamento radicale nella musica leggera in generale e rock in particolare, dove l’immagine ed il video invadono il campo della ricerca musicale e lo trasformano in maniera decisiva. Le due figure chiave per capire questo cambiamento epocale di ascoltare e di intendere la musica sono Michael Jackson e Madonna, con le loro ricche e lungimiranti produzioni; i video “Thriller” del 1982 e “Like a virgin” del 1984, per certi aspetti, anticipano tutta la musica commerciale dei decenni a seguire, basata su ritmi confezionati, corpi in evidenza e tecnica dell’immagine con le varie operazioni di marketing e i vari influencer di milioni di adolescenti, come Rihanna, Taylor Swift, Ed Sheeran o Justin Bieber, che sembrano ormai riproporre una sola monotona canzone. Come ci suggerisce Mark Fisher “ negli anni 80 gli anni 60 sembravano molto più remoti di quanto non appaiono oggi. Da allora il tempo culturale (e non solo quello) si è ripiegato su se stesso e il tempo lineare sembra diventato il tempo della simultaneità”. E il futuro della musica e della società non è più quello di un tempo.. Nel video sui dati delle vendite e brani digitali, nel 2018, possiamo segnalare il fenomeno “Despacito” di Luis Fonsi che, in brevissimo tempo, scalza Drake dal trono dell’artista più popolare, per poco comunque, e raggiunge, tramite il canale YouTube, più di sei miliardi e mezzo di visualizzazioni, tentando di superare il numero degli abitanti della terra. Sicuramente si tratta di visualizzazioni su dispositivi, ma il numero è davvero stimolante per ripensare il ruolo della tecnologia digitale sul nostro orizzonte di senso e su quelle che saranno le prossime battaglie da affrontare nella società e nella politica.
Sta a noi cambiare musica, sogni e futuro.
Qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=a3w8I8boc_I