Lo sfruttamento di oggi e domani: rider e bolla finanziaria
Questo ottimo intervento su Euronomade aiuta a capire lo sfruttamento di oggi e di domani. Quello nel quale l”intelligenza artificiale “coopera” con la flessibilità del lavoratore della nuova mobilità urbana (rider, tassisti etc).
Si tratta di un tipo di lavoratore che, oltre ad doversi adattare duramente, e continuamente, al regime delle piattaforme e degli algoritmi produce anche dati utili, per l’azienda, per quel genere di mercato. Dati sui quali il lavoratore non ha controllo nè dal lato della privacy nè da quello della produzione della ricchezza. Su questo il margine di contrattazione sindacale sarebbe davvero interessante.
Dall’altra parte emerge, specie dopo il faticoso salvataggio di WeWork, il modello di “business” di questo genere di capitalismo delle piattaforme. Si tratta, come in Uber e in UberEat, non tanto di estrarre grandi profitti dal fatturato ma di rendere l’azienda appetibile per nuove capitalizzazioni, immissioni di denaro fresco in una azienda che presenta criticità. Insomma, non ci vuole molto a capire che il capitalismo delle piattaforme della nuova mobilità del lavoro si nutre di bolle finanziarie. Quella del proprio settore, nel quale affluiscono i capitali, e quella di altri, dai quali si formano i surplus finanziari. Poi che le bolle si gonfino perché, oltre all’esistenza di questo genere di impresa funzionale a questo sistema e all’evoluzione tecnologica sganciata dalle esigenze sociali, le banche centrali stampano denaro dal nulla è un’altra storia. Il testo richiede attenzione nella lettura ma ripaga ampiamente lo sforzo.
welcome to the real world