Economie

Black Friday sovrano. Amazon paga tasse quasi zero

La rassegna stampa continentale di questi giorni ha un grande protagonista: il Black Friday. Black Friday e Cybermonday hanno assunto una dimensione così di massa che la   Federal Trade Commission , che regola le vendite di ogni tipo negli Stati Uniti, ha dettato regole severe sul fenomeno delle 5 stelle fake su Amazon in particolare e su tutti i portali online in generale.

Le dimensioni del Black Friday in Europa hanno assunto proporzioni da fenomeno di massa tale da spostare, in modo decisivo, gusti e tendenze dei consumatori verso l’online. La questione non è di poco conto: significa che con la ristrutturazione e la dismissione dei negozi tradizionali le città cambiano, come cambiano la loro economia e le composizione sociale. Consideriamo che il Black Friday cinese (11/11 o Single Day) ha, intuibilmente, dimensioni da capogiro, due dati su quello americano.

Dai dati che possiamo trovare qui due ordini di considerazione: il primo è che quest’anno è la fascia di consumatori più matura che ha acquistato di più, mentre i consumatori più giovani hanno fatto il maggior numero di rinunce. Il secondo è che sono gli articoli per la casa (elettrodomestici e forniture) e non quelli alla persona ad aver fatto la parte del leone.

Ultimo dato, di quelli seri: i giganti della rete, tutti assieme da Amazon a Google, dichiarano in Italia 2,4 miliardi di fatturato annuo (quindi il fatturato reale è molto più alto visto il gioco di prestigio nella fatturazione ad ogni click di acquisto) e pagano tasse per lo 0,3 per cento. In poche parole Amazon ha circa 8000 dipendenti in Italia e contribuisce, non da solo ma assieme a Google & C.,  a pagare 64 milioni di tasse nel nostro paese. Eppure solo nel 2018 il Black Friday italiano ha fatturato un miliardo di euro.

Il Black Friday va benone, cambia la faccia delle nostre città e della nostra economia, gonfia i listini di borsa ma la ricchezza finisce altrove.

redazione