Soggetti e Potere

La pagliacciata di Novara: no vax e antisemitismo

di Nello Gradirà

La manifestazione no vax di Novara i cui partecipanti si sono travestiti da deportati nei campi di sterminio nazisti ha suscitato l’indignazione generale, raggiungendo forse quello che era l’obiettivo principale della pagliacciata, cioè “bucare lo schermo”. L’organizzatrice (un’infermiera) è finita in TV ed ha raggiunto la notorietà. Quindi sarebbe il caso di non parlarne più, se non fosse che il criterio interpretativo che media e politici hanno suggerito per spiegare la manifestazione  è del tutto insoddisfacente e non aiuta a capire la vera natura di questi movimenti e il contesto in cui si muovono. Questo criterio interpretativo in sintesi fa riferimento al concetto di ”ignoranza” (non conoscono la storia dell’Olocausto, non conoscono le caratteristiche della pandemia ecc.).

Innanzi tutto una premessa: perché parliamo di “no vax” e non di “no green pass”, dato che questi gruppi sono scesi in piazza per contestare l’obbligo della certificazione? Manifestare contro il green pass di per sé non avrebbe niente di scandaloso, perché sull’opportunità e la legittimità di questa certificazione (soprattutto sui posti di lavoro) di perplessità ce ne sono molte, come quelle espresse nel famoso appello dei professori universitari che è costato al professor Barbero e altri un vero e proprio linciaggio mediatico. In quell’appello il green pass veniva definito una misura non solo inefficace, ma anche discriminatoria. Ma come alternativa si proponeva l’obbligo vaccinale. Nelle manifestazioni di piazza a cui stiamo assistendo invece viene espressa una contrarietà al green pass proprio in quanto strumento pensato per costringere le persone a vaccinarsi. La vera opposizione è contro il vaccino, che verrebbe imposto dai cosiddetti “poteri forti” sfruttando un’emergenza sanitaria del tutto inventata (alcuni hanno creato il neologismo “plandemia”).

La “dittatura sanitaria” farebbe parte di un piano per ridurre e selezionare la popolazione mondiale. I “cervelli” di questo piano sarebbero le grandi multinazionali farmaceutiche, la finanza internazionale, i politici e i giornalisti.

Una visione paranoica della realtà, secondo la quale i morti per covid non ci sono mai stati, le vaccinazioni non solo non servono ma siccome viene inoculato il virus favoriscono la malattia e creano nuove varianti, i politici e i vip in realtà non si sono vaccinati ma si sono fatti iniettare solo un placebo a scopo propagandistico, con il vaccino vengono inseriti nel corpo umano dei microchip connessi alle antenne 5G, le vaccinazioni hanno provocato un aumento dell’omosessualità, e via delirando… E bisogna assolutamente citare tra le uscite più divertenti le dichiarazioni dell’ex dirigente RAI Carlo Freccero secondo le quali “Attraverso il green pass si capisce se paghi le tasse o meno”. Magari…

Queste forme di pensiero irrazionale si manifestano puntualmente in fasi storiche in cui emergono fenomeni nuovi e preoccupanti. La prima reazione è quella della negazione del problema e della ricerca di spiegazioni facili. E quanto a incertezza l’epoca che stiamo vivendo, dove si prospetta non solo la fine del modello economico dominante negli ultimi secoli ma addirittura la fine della vita sul pianeta, non è seconda a nessun’altra epoca della storia.

Ma se risaliamo alle origini dell’antivaccinismo, che è nato subito dopo l’invenzione della vaccinazione, vediamo che ha anche radici ideologiche ben precise:  il pregiudizio anti-illuminista e antiscientifico e una visione religiosa profondamente reazionaria. Secondo questa visione, i vaccini erano uno strumento diabolico a causa della loro capacità di contrastare la volontà di Dio di punire l’uomo per i suoi peccati. Rudolf Steiner, uno dei teorici dell’antivaccinismo, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, sosteneva che “oggi si vaccina contro la tubercolosi, così domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità”.

Questa ideologia reazionaria ha una forte componente di antisemitismo: sarebbero gli ebrei a minare le radici culturali e spirituali della civiltà europea per soggiogare le popolazioni e dominare il mondo.

Il nazismo riprende questi concetti come risulta evidente nella vignetta che pubblichiamo a corredo del presente articolo, tratta dalla rivista Der Stürmer, il cui editore fu condannato a morte nel processo di Norimberga e giustiziato. La vignetta raffigura un medico ebreo che tenta di vaccinare un bambino e la mamma ariana che dice “Dai veleni e dagli ebrei non esce mai niente di buono”.dersturmer 1 800x445 1

Un rapporto commissionato dal governo britannico e relativo ai rapporti tra antivaccinismo e antisemitismo, che abbiamo pubblicato nei mesi scorsi, metteva in evidenza la grande diffusione di contenuti antisemiti nei siti no vax: “I cospirazionisti del COVID-19 attribuiscono l’”inganno” all’”élite globale” facendo i nomi dei Rothschild, di George Soros, dei “Sionisti”, così come di Bill Gates e dei Rockefeller”.

Il cospirazionismo di cui parlavamo quindi non si riferisce a un complotto “generico”, ma al complotto per eccellenza: il famigerato eterno complotto giudaico-massonico.

In un articolo reperibile sul sito it.gariwo.net, intitolato “Antivaccinismo e antisemitismo sono legati da sempre” sono riportate le parole del ricercatore tedesco Mathias Berek, che ha detto: “Mi sono occupato moltissimo di critica ai vaccini prima e dopo il 1945 e una cosa è certa: se guardiamo all’antivaccinismo nel XIX secolo e alla situazione attuale, vediamo che gli argomenti sono cambiati pochissimo dal 1874 a oggi e che l’antisemitismo resta una costante”.

È quindi del tutto comprensibile che in questo magma i gruppi nazifascisti abbiano trovato un importante terreno di coltura, ma sarebbe sbagliato pensare di trovare il complottismo anti-ebraico solo nell’ambito di quella parte politica. Ad esempio una ex consigliera dei 5 stelle di Torino ha pubblicato tempo fa vignette contro la stampa mainstream nelle quali accanto al titolo dei giornali compariva la caricatura di un ebreo con il naso adunco e tutti gli stereotipi somatici tradizionali.Caricatura ebreo Amore

Anche gli insulti di cui è stata vittima Liliana Segre durante una manifestazione no vax svoltasi a Bologna venivano da un personaggio che non aveva il pedigree del classico militante fascista.

Dunque la cultura no vax non è una semplice copertura per i gruppi neofascisti e neonazisti. Anche se forse la componente maggioritaria è la destra neofascista in queste manifestazioni si arriva ad accusare di nazismo gli avversari politici. Si tratta quindi di una nuova destra “trumpiana” nella quale convivono diverse componenti, e che esprime una sorta di estremismo neoliberista per cui le istituzioni, così come non hanno il diritto d’intervenire nel funzionamento del libero mercato, non possono neanche mettere in atto strategie d’igiene pubblica nell’interesse della collettività (chi legge scuserà un accenno così rapido per un tema così complesso, prendetelo come un impegno a un successivo approfondimento). Tutte queste componenti condividono comunque l’antisemitismo in quanto ritengono che siamo di fronte al tentativo, messo in atto dagli ebrei e dalla sinistra, d’imporre un Nuovo Ordine Mondiale.

Dunque la pagliacciata di Novara non è casuale: se si voleva mettere in scena la rappresentazione di una prigionia si potevano ad esempio usare le tute arancioni tristemente famose per i detenuti di Guantanamo o per le vittime dell’ISIS. Ma l’obiettivo, deliberato da parte di qualcuno e forse inconsapevole per qualche utile idiota, era proprio quello di sbeffeggiare la memoria dell’Olocausto facendo intendere che in realtà le vittime sarebbero i carnefici, in quanto responsabili dell’eterno complotto.

Non è fuori tema ricordare che proprio in questi giorni è arrivata la notizia che nelle edicole è ora disponibile il dvd del film di propaganda nazista “Süss l’ebreo”, mentre le “gaffes” antisemite di esponenti del centro destra non si contano più, come quella del candidato a sindaco di Roma Michetti, opinionista di una delle radio complottiste della Capitale “Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. (…) Ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta”.

Si poteva evitare di arrivare a questo? Magari sarebbe stato più difficile se negli anni passati qualche fenomeno che si definisce di sinistra avesse evitato di legittimare i “ragazzi di Salò”, celebrare i “martiri delle foibe” e di partecipare a profondi  dibattiti sui massimi sistemi nelle sedi di Casapound. E se qualche anima candida prima di scendere in piazza con Forza Nuova avesse almeno provato a distinguere tra opposizione al green pass e antivaccinismo reazionario.