Una pandemia causata dall’avidità
Jomo Kwame Sundaram e Nazihah Muhamad Noor (*)
21/12/2021
La mancanza di vaccinazioni nella maggioranza dei Paesi poveri rafforza la pandemia di covid-19. L’avidità dei Paesi ricchi e dei monopoli dei brevetti impediscono ai Paesi del Sud in via di sviluppo di produrre in modo accessibile i mezzi per proteggersi.
La minaccia mutante
Il virus SARS-CoV-2 ha continuato a replicarsi mutando in varianti diverse. Numerose replicazioni in centinaia di milioni di ospiti umani hanno generato molte varianti. Alcune mutazioni sono più resistenti di altre, e più capaci di superare le difese umane.
I primi dati indicano che la variante B.1.1.529, la omicron, è più trasmissibile di altre, compresa la delta, e forse più resistente alle terapie e ai vaccini esistenti. Le autorità sanitarie di tutto il mondo sono preoccupate perché l’ultima mutazione riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) potrebbe scatenare una nuova grande ondata di infezioni e morti evitabili.
I sudafricani sono stati primi a identificare scientificamente la nuova variante, lanciando l’allarme immediatamente alle autorità sanitarie mondiali. Invece di ringraziarle per essersi attivate velocemente, le nazioni del sud dell’Africa vengono punite con restrizioni dei viaggi verso i Paesi del Nord.
In realtà le autorità sanitarie dei Paesi Bassi riconoscono che omicron si trovava già in Europa occidentale prima dei primi casi sudafricani. Le risposte punitive, come la proibizione di viaggiare, possono dissuadere altri governi dall’agire e notificare rapidamente, cosa fondamentale per una cooperazione internazionale efficace.
Promesse, promesse, promesse
Con le enormi disuguaglianze nella vaccinazione, specialmente tra i Paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito, il virus ha potuto continuare a replicarsi, mutando, infettando e uccidendo, specialmente i meno protetti.
I Paesi più ricchi si sono presi più della metà dei primi 7 miliardi e mezzo di dosi di vaccini. I Paesi ricchi hanno comprato fino a cinque volte le necessità della loro popolazione. Dieci Paesi ad alto reddito avranno entro la fine dell’anno più di 870 milioni di dosi in sovrappiù.
Anche se alcuni Paesi ad alto reddito si sono visti obbligati a promettere dosi di vaccino ai Paesi a basso e medio reddito, la consegna è stata molto inferiore alle loro modeste promesse. Alla fine di ottobre era stata consegnata soltanto la decima parte degli oltre 1 miliardo e 300 milioni di dosi promesse.
La maggioranza dei Paesi ricchi ha ignorato gli appelli dell’OMS a sospendere i richiami fino a quando il resto del mondo non sia vaccinato. L’ex primo ministro britannico Gordon Brown segnala che per ogni vaccino che arriva ai Paesi a basso reddito vi sono sei volte più richiami nelle nazioni ricche.
In un vertice svoltosi a settembre, promosso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è stato fissato come obiettivo per la fine del 2021 la vaccinazione del 40% dei 92 Paesi più poveri del mondo, ma almeno in 82 di questi è improbabile che si rispetti questo obiettivo.
Come ha osservato Brown, anche se gli Stati Uniti apportano la metà dei vaccini donati è stato consegnato soltanto un quarto delle dosi previste negli impegni. La maggioranza degli altri Paesi ricchi ne ha consegnate meno di un quinto. Solo la Cina e la Nuova Zelanda hanno dato più della metà di quanto promesso.
Vittime dell’apartheid
Con l’accaparramento di vaccini da parte dei Paesi ad alto reddito, meno del 3 % della popolazione dei Paesi a basso reddito è totalmente vaccinata. Alla fine di novembre, solo il 5,8% nei Paesi a basso reddito aveva almeno una dose di vaccino, rispetto al 54% della media mondiale.
La maggioranza dei Paesi a basso reddito non prenotano neanche tramite Covax, il meccanismo pubblico-privato mondiale di distribuzione di vaccini, dato che non possono permettersi di pagarli. Inoltre il programma non è riuscito dalla sua creazione ad oggi ad ottenere la quantità di vaccini necessari.
Si prevedeva che Covax dovesse somministrare 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021, ma in realtà a novembre erano state consegnate meno di 576 milioni di dosi. Inoltre l’appello dell’OMS ai Paesi del Gruppo delle 20 potenze industriali ed emergenti (G20) perché dessero priorità a Covax è stato in grande misura disatteso.
Dal momento che i Paesi a basso reddito non possono vaccinare la loro popolazione, la pandemia continuerà per anni. L’OMS prevede ora circa 200 milioni di infezioni in più in un anno a partire dal 21 ottobre, e prevede che il totale di morti raddoppi rispetto ai cinque milioni che si sono avuti fino ad oggi.
Non sorprende che le peggiori vittime dell’apartheid dei vaccini siano i Paesi a basso reddito.
I profitti bloccano i progressi
Ci si aspettava che la Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che si è svolta dal 30 novembre al 3 dicembre, decidesse sulla proposta di esenzione. Ma essendo stata interrotta la riunione, apparentemente per l’irruzione della omicron, la risoluzione è rimasta in sospeso.
Proposta per la prima volta nell’ottobre 2020, ora dispone del sostegno di più di un centinaio dei 164 Stati membri della WTO. La proposta di esenzione temporanea dei brevetti, co-patrocinata da 63 Paesi, permetterebbe ad altri di produrre in modo più accessibile i mezzi per lottare contro la pandemia, senza timori di cause sulla proprietà intellettuale (PI).
Ma più di 14 mesi dopo, la proposta continua a rimanere bloccata. I Paesi del blocco dell’Unione Europea continuano ad opporsi alla richiesta di esenzione per sospendere temporaneamente i diritti di proprietà intellettuale che proteggono i monopoli imprenditoriali sulle tecnologie e i prodotti medici necessari durante la pandemia di covid.
Mentre la pandemia infetta e uccide sempre di più nei Paesi poveri, si sta ingannando l’opinione pubblica sulla proposta di esenzione. Si afferma in modo disonesto che non si possono sviluppare nuovi vaccini senza la protezione dei brevetti. E quel che è peggio, si dice falsamente che tutti i Paesi in via di sviluppo non dispongono delle conoscenze tecniche per produrre vaccini.
Profitti contro persone
I Paesi a basso reddito hanno ricevuto meno dell’1% di tutti i vaccini di Pfizer-BioNTech e lo 0,2% di quelli di Moderna.
Il laboratorio statunitense Pfizer si aspetta di vendere 3 miliardi di dosi entro la fine dell’anno, e altri 4 miliardi nel 2022. Dato che la covid è ora una malattia endemica, il direttore generale della Pfizer, Alberto Bourla, spera di vendere richiami per anni, mentre Moderna, un altro laboratorio statunitense, ha annunciato di recente un richiamo specifico per la omicron.
Utilizzando i rapporti sui risultati delle proprie imprese, la People’s Vaccine Alliance (PVA, in inglese) stima che i fabbricanti di vaccini a Mrna di Pfizer-BioNTech e Moderna otterranno quest’anno profitti ante imposte di 34 miliardi di dollari.
Massimizzare i profitti bloccando l’esenzione comporta di prolungare la pandemia. Invece di vaccinare quelli che ancora non si sono vaccinati per la prima volta, guadagnano molto di più vendendo vaccini di richiamo ai Paesi ad alto reddito.
Nonostante abbiano ottenuto più di 8 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici, i tre laboratori hanno rifiutato di trasferire la tecnologia dei vaccini ai Paesi in via di sviluppo. Invece Bourla, della Pfizer, ha definito spregiativamente il trasferimento di tecnologia ai Paesi in via di sviluppo come una “pericolosa sciocchezza”.
Catastrofe lucrosa
Il principale ostacolo per vaccinare il mondo sono i profitti. È chiaro che il pericolo di omicron si deve al fatto che il mondo non ha vaccinato miliardi di persone vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo. Questa catastrofe si è vista aggravata dalla continua opposizione europea al loro sforzo per sospendere i monopoli di proprietà intellettuale.
I 12 miliardi di vaccini fabbricati nel 2021 potrebbero aver vaccinato tutto il mondo, ma è evidente che non lo hanno fatto. Omicron si deve chiaramente alla capacità alla capacità delle corporazioni di ricavare profitti dalla pandemia, rifiutarsi di condividere le conoscenze e il saper fare, e intimidire i governi con contratti ingiusti e da usura.
(*) Jomo Kwame Sundaram, ex professore di economia ed ex segretario generale aggiunto dell’ONU per lo Sviluppo Economico; Nazihah Muhamad Noor, ricercatrice in politiche di sanità pubblica, specializzata in salute globale.
Tratto da www.rebelion.org, traduzione per Codice Rosso di Andrea Grillo