Comunicato stampa del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati – Giga
Ripensare il modello di formazione dei nuovi docenti: no alla delega ai privati e ai facili profitti sui tirocinanti
Occorre fare chiarezza sui percorsi privati per il conseguimento dei 60 Cfu, valorizzare e remunerare il ruolo dei docenti che si prestano a ricoprire funzione di tutor dei tirocinanti e riportare il processo formativo nell’ambito pubblico
A poche ore dall’inizio della prima riunione dei Dipartimenti dell’a.s. appena iniziato, è arrivata, probabilmente su input del Miur, una circolare contenente una nota integrativa all’odg precedentemente diramato, articolata in ben 3 punti.
Uno di questi riguarda il tutoraggio dei tirocinanti per il conseguimento dei 60 Cfu, i Crediti Formativi Universitari, indispensabili per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento.
Il punto all’odg in questione in due scarne righe di testo non fornisce alcun elemento ai fini della valutazione dell’impegno richiesto e della sua remunerazione:
“Eventuale disponibilità all’accoglienza di tirocinanti per i corsi universitari di formazione degli insegnanti 60CFU”.
Probabilmente a seguito del numero insufficiente di scuole che si sono al momento accreditate, sono stati riaperti i termini per la presentazione della domanda entro il 10 settembre da parte degli istituti interessati ad accogliere i tirocinanti (https://www.miur.gov.it/web/miur-usr-toscana/-/accreditamento-secondarie-accoglienza-tirocinanti-posto-comune)
Dal momento che questi corsi sono organizzati in netta prevalenza da “università” private di recente formazione dietro il pagamento di una quota di iscrizione molto alta addirittura fino a 2.500 euro per tirocinante (https://www.orizzontescuola.it/percorsi-abilitanti-docenti-60-cfu-e-30-cfu-requisiti-modalita-e-costi-previsti-tutto-quello-che-ce-da-sapere-lo-speciale/), invitiamo:
a) i colleghi e le colleghe a farsi pervenire tutti gli elementi normativi ed economici della proposta e di valutarli approfonditamente prima di assumere incarichi più o meno a scatola chiusa che possono comportare un notevole onere di lavoro e in alcuni casi anche spese a proprio carico;
b) le OO.SS. di categoria a farsi promotrici di una azione chiarificatrice sia rispetto al livello qualitativo dei corsi offerti da queste “università” private alle quali è stata demandata l’importante funzione di formare nuovi docenti abilitati, sia in merito alla tutela della professionalità dei docenti che si renderanno disponibili a svolgere l’attività di tutoraggio dei tirocinanti, garantendo anche una adeguata remunerazione per l’eventuale lavoro che decideranno di accollarsi a vantaggio del sistema d’istruzione nazionale.
Non è assolutamente accettabile da parte dei docenti di ruolo che venga proposto di assumere un gravoso incarico senza il riconoscimento della professionalità maturata in decenni di insegnamento e aggiornamento e che non venga adeguatamente retribuito, alla luce soprattutto delle elevate quote richieste per le rette di iscrizione ai tirocinanti.
Rifiutiamo lo svilimento della professionalità acquisita dai docenti nell’arco di una intera carriera e il ridimensionamento della stessa ad appendice dei sedicenti corsi formativi abilitanti organizzati da “università” private la cui recente proliferazione, spinta dalla prospettiva di lauti profitti, ha assunto dimensioni preoccupanti.
Cogliamo l’occasione per ribadire che gli unici percorsi di formazione dei docenti in grado di garantire equità e rispetto degli standard qualitativi indispensabili all’esercizio della funzione docente risultino a nostro avviso: il Concorso ordinario, il cui superamento consente l’acquisizione della Abilitazione all’insegnamento e per i primi arrivati l’accesso diretto all’immissione in ruolo sulle cattedre a bando. E insieme a questo, a regime, la Laurea abilitante che consenta, con piani di studio e attività formative specificamente orientate, l’acquisizione di solide e certificate competenze che riconoscano il giusto merito e valore ai percorsi di studio e formazione consapevolmente intrapresi da chi riconosce nell’insegnamento una priorità professionale, sottraendoli al contempo all’indecente mercimonio dell’acquisizione di titoli e competenze spesso di dubbia qualità e utilità didattico-pedagogica ma a cui tutti, loro malgrado, sono costretti a ricorrere per non rimanere indietro o esclusi da graduatorie o procedure di reclutamento.
Al cospetto di un tale percorso formativo, pubblico, trasparente, qualificato e a basso costo per i tirocinanti, i docenti più esperti, di ruolo da decenni, saranno lieti di fornire il proprio contributo alla formazione della futura classe docente nazionale.
Il coordinamento del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
6 settembre 2024