I Territori palestinesi verso una nuova intifada
Respinta dai combattenti palestinesi l’incursione dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin nella Cisgiordania occupata
E ancora Jenin, il campo profughi dove i combattenti palestinesi resistono alle forze di occupazione del governo sionista.
Stamattina, lunedì 19 giugno 2023, le forze di occupazione sioniste hanno fatto irruzione nella città di Jenin e per la prima volta dal 2002 hanno usato, per uccidere maggiormente civili, aerei da guerra ed elicotteri mitragliatori. A oggi sono stati uccisi sei ragazzi palestinesi e ci sono 66 feriti fra cui molti gravi. Un giornalista Hazem Naser è rimasto anch’esso ferito grave negli scontri.
Gli abitanti del campo di Jenin sono coloro che si sono riuniti in forze speciali per resistere ai militari inviati dal governo sionista e dichiarano apertamente che “non è più possibile vivere così, sotto una occupazione feroce, per sempre.”
Il popolo palestinese, conscio della complicità internazionale verso Israele e dell’immobilismo dell’Autorità Nazionale Palestinese di un sempre più screditare Abu Mazen, ha deciso di mobilitarsi dal basso. Nel campo di Jenin abbiamo raccolto queste dichiarazioni inequivocabili:
“La resistenza è l’unica strada per la libertà anche se vi saranno molti altri martiri. Ci vogliono costringere ad andare via, distruggono le nostre case, isolandoci quando è possibile nei campi, ci terrorizzano continuamente con i soldati e i coloni, invadendo le nostre abitazioni, distruggendole e arrestandoci, ci presentano al mondo come “terroristi”, ma chi sono davvero i terroristi? Sappiamo che il loro scopo è la “pulizia etnica” ma noi resteremo nelle nostre case anche fino alla morte, noi potremo morire ma altri giovani combattenti prenderanno il nostro posto”.
Voci che la comunità internazionale farebbe bene ad ascoltare se ha veramente a cuore la democrazia e i diritti come viene affermato sino alla noia in Occidente.
Mariella Valenti – Jenin Cisgiordania