L’insurrezione immaginaria a Bologna per Valerio Evangelisti
Nell’ambito dell’iniziativa “Ora e sempre Valerio Evangelisti. Tre giorni per parlare del Magister e proseguire le sue lotte”, organizzata dall’Associazione culturale Valerio Evangelisti “Il sol dell’avvenire” (qui il programma), sabato 15 aprile, a quasi un anno di distanza dalla scomparsa di Valerio, presso lo spazio autogestito Vag61 di Bologna si è svolta la presentazione del volume miscellaneo L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura, a cura di Sandro Moiso e Alberto Sebastiani, uscito recentemente per Mimesis Edizioni, che raccoglie gli interventi di alcuni dei redattori della rivista Carmilla.
Dopo una breve introduzione in cui, ad opera di Fabrizio Billi, sono state analizzate due importanti esperienze portate avanti da Evangelisti, il Progetto Memoria e l’Archivio Marco Pezzi, nelle quali è emerso il suo impegno come storico e come militante, hanno preso la parola Sandro Moiso e Alberto Sebastiani, curatori del volume. Moiso sottolinea che il libro non intende affatto essere un’agiografia di Valerio Evangelisti ma, anzi, nasce proprio dalla paura della reliquia e della canonizzazione perseguendo l’intento di tenerlo vivo, ed è quello che sta continuando a fare quotidianamente anche Carmilla, la rivista da lui fondata e diretta fino all’improvvisa scomparsa. Sebastiani sottolinea la profonda organicità che riveste la tessitura del libro il quale si prefigge l’intento di approfondire l’opera di Valerio abbracciandola il più possibile. Alla base della sua intera opera – continua Sebastiani – c’è una tradizione ben precisa, quella della letteratura popolare.
Successivamente si alternano sul palco, accanto ai curatori, i redattori di Carmilla, autori dei saggi, presenti all’incontro. Paolo Lago, prendendo in esame Tortuga, il primo romanzo della “Trilogia dei pirati”, sottolinea come lo spazio della nave pirata, quando è ritratto dallo scrittore mentre fila via in alto mare a vele spiegate, si configura come un universo alternativo e resistente, simile, per certi aspetti, all’eterotopia (spazio altro) della nave descritta da Michel Foucault, un “serbatoio di immaginazione” che si contrappone allo “squallore della polizia”. Domenico Gallo, concentrandosi sulla figura dell’inquisitore Nicholas Eymerich che appare centrale, appunto nel “ciclo di Eymerich” creato da Evangelisti, sottolinea come Valerio, parlando di fantascienza, tiri fuori un inquisitore del medioevo, legando la società medievale con un sovrannaturale sconosciuto che era stato fino ad allora un dominio culturale della destra. E il personaggio di Eymerich – continua Gallo – è costruito secondo una concezione brechtiana in quanto si tratta di un personaggio violento e ambiguo con il quale facciamo fatica ad identificarci. Fabio Ciabatti, successivamente, evidenzia proprio l’ambiguità dell’eroe creato da Evangelisti, perché l’immaginario alternativo appare sospeso tra sogno e incubo: l’opera di Evangelisti crea utopia ma anche distopia aprendo delle ferite che poi non vengono richiuse. Gioacchino Toni, invece, ha scritto un saggio sulle pubblicazioni di Valerio su “Carmilla online” in cui tratteggia la “sua” Emilia Romagna e la analizza attraverso la sua prospettiva. Ne esce il quadro di una Emilia Romagna ribelle, dalle insorgenze repubblicane, anarchiche e socialiste a cavallo tra Otto e Novecento alle rivolte bolognesi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso con incursioni sull’attualità del momento. Infine, l’intervento di Nico Maccentelli si concentra soprattutto sul rapporto fra il Magister e Carmilla, prima cartacea e poi online. Valerio, come direttore di Carmilla, si è sempre mosso all’interno di un collettivo che lo ha accompagnato in vari modi nel percorso culturale di una rivista che prende il nome da una vampira un po’ particolare la quale, a differenza di Dracula, non odia la luce e non ama dormire troppo a lungo nei sepolcri. Come scrive lo stesso Evangelisti, mentre Dracula è un vampiro notturno, Carmilla è un vampiro lunare. E la presenza di Valerio ancora oggi si sente in Carmilla, in quanto i redattori stanno continuando a gestirla con l’impegno militante da lui costantemente profuso.
L’incontro è stato seguito con interesse da un folto pubblico che si è dato appuntamento nel bello spazio autogestito e resistente del Vag61 in via Paolo Fabbri, a pochi metri dalla casa che Guccini immortalò in una famosa canzone. Un incontro che è stato accompagnato da una radiosa giornata bolognese (che mi ha accolto dopo l’attraversamento di una cupa e piovosa Toscana), ideale davvero per la presentazione di un bel libro come L’insurrezione immaginaria.
Per Codice Rosso, Guy Van Stratten
L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura, a cura di Sandro Moiso e Alberto Sebastiani. Saggi di: Luca Cangianti, Walter Catalano, Fabio Ciabatti, Domenico Gallo, Paolo Lago, Nico Maccentelli, Sandro Moiso, Franco Pezzini, Alberto Sebastiani, Gioacchino Toni. Con un’appendice di Diego Gabutti, Mimesis, Milano-Udine, 2023.